Basilea e il consenso per le banche di detenere riserve in Bitcoin

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Secondo il comitato di Basilea le banche potranno detenere Bitcoin nelle proprie riserve in misura massima dell’1% del proprio capitale

L’1% sembra molto poco, ma in realtà sarebbe già un grande passo avanti in termini di regolamentazione e si tratterebbe comunque di circa $1.8 trilioni di dollari.

In pratica, stiamo parlando della cifra massima che i prestatori di capitale possono detenere per le loro esposizioni in Bitcoin. Ogni banca potrà possedere fino all’1% dei propri capitali e ovviamente nel caso di grandi banche si parla anche di milioni e milioni di dollari.

Questa riunione della Commissione segue il meeting dell’anno scorso, in cui, però, non si era arrivati a stabilire degli standard internazionali in quanto troppo stringenti.

Ora, forse dopo il crollo del mercato delle criptovalute e i numerosi scandali in termini di hack e collassi di interi progetti (vedi l’ecosistema Terra-Luna e la stablecoin UST), la Commissione sarebbe giunta ad un verdetto.

Di cosa si occupa la Commissione di Basilea?

La Commissione di Basilea per la Supervisione delle banche regola gli istituti finanziari di tutto il mondo. Fu fondata alla fine degli anni ‘70 all’interno della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) di Basilea. Il Comitato è composto dai rappresentanti delle Banche Centrali e dalle autorità di vigilanza bancaria di 27 Paesi. 

In particolare, la Svizzera è rappresentata nel Comitato di Basilea dalla FINMA e dalla Banca nazionale svizzera.

 

 

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