L’incompetenza delle dichiarazioni di Fabio Panetta sulle criptovalute

Di Giuseppe Falsone, esperto in cripto forense su asset digitali e lotta al terrorismo su le criptovalute

Le recenti dichiarazioni del Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, sulle criptovalute, come riportato durante l’assemblea annuale dell’ABI, meritano un’attenta analisi e una risposta ferma. Panetta ha descritto i criptoasset come privi di valore intrinseco, soggetti a forti oscillazioni di valore e non in grado di svolgere le tre funzioni proprie della moneta: mezzo di pagamento, riserva di valore e unità di conto. Queste affermazioni, tuttavia, dimostrano una profonda mancanza di comprensione del settore e delle dinamiche che lo governano.

La realtà delle criptovalute: Bitcoin e Ethereum

Bitcoin, la prima e più conosciuta criptovaluta, è stato recentemente approvato dalla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti come un ETF (Exchange-Traded Fund). Questo riconoscimento da parte della principale autorità di regolamentazione finanziaria degli Stati Uniti rappresenta una validazione significativa della sua legittimità e utilità come riserva di valore. Inoltre, Bitcoin è stato spesso paragonato all’oro digitale, proprio per le sue caratteristiche di rifugio sicuro in tempi di incertezza economica.

Ethereum, la seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato, sta per ricevere un’approvazione simile entro pochi mesi. Ethereum non è solo una criptovaluta, ma anche una piattaforma per contratti intelligenti (smart contracts), che ha rivoluzionato il modo in cui vengono eseguiti e verificati gli accordi digitali. Gli Stati Uniti, patria della finanza mondiale, stanno riconoscendo l’importanza e il potenziale di questi asset digitali, mentre le dichiarazioni di Panetta sembrano ignorare questi sviluppi fondamentali.

Un approccio superficiale e diseducativo

Le affermazioni di Panetta, secondo cui le criptovalute sono utilizzate principalmente per speculazione o elusione fiscale, sono non solo superficiali, ma anche diseducative. Le criptovalute e la tecnologia blockchain rappresentano una delle innovazioni più significative degli ultimi decenni, offrendo opportunità di decentralizzazione, trasparenza e sicurezza che i sistemi finanziari tradizionali spesso non riescono a garantire.

Limitare il discorso sulle criptovalute ai loro usi illeciti equivale a demonizzare internet perché può essere usato per attività criminali. La verità è che, come qualsiasi strumento potente, le criptovalute possono essere utilizzate sia per il bene che per il male, e il compito delle autorità dovrebbe essere quello di regolamentarle in modo efficace, non di sminuirle.

Il ruolo dell’Italia nel contesto globale

È preoccupante vedere come figure politiche italiane, come Panetta, esprimano pareri così limitati e privi di una comprensione approfondita del settore delle criptovalute. L’Italia ha bisogno di abbracciare il progresso e la libertà offerti da un mondo decentralizzato, piuttosto che limitarsi a commenti negativi e privi di fondamento. È imperativo che le istituzioni italiane riconoscano il potenziale delle criptovalute per promuovere l’innovazione finanziaria e non restino indietro rispetto alle nazioni più avanzate.

In conclusione, le dichiarazioni di Fabio Panetta sulle criptovalute riflettono una mancanza di competenza e una visione limitata del futuro della finanza. È essenziale che i leader italiani comprendano e accolgano le opportunità offerte dalle criptovalute, piuttosto che respingerle con superficialità. Il progresso e la libertà finanziaria sono alla portata, e l’Italia non può permettersi di restare indietro.

L’incompetenza delle dichiarazioni di Fabio Panetta sulle criptovalute
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